Intervista ad uno dei cinque finalisti della quinta edizione del Premio Invictus: Ci alleniamo anche se piove di Andrea Masciaga e Gianluca Bavagnoli (alias Nonèpiùdomenica) per Rizzoli.
Perché ha sentito l’esigenza di scrivere questo libro?
“L’esigenza di scrivere questo libro nasce dal desiderio di riprendere le fila del mio primo lavoro: “Ci alleniamo anche se piove?”. Questa volta però ho voluto lavorare insieme ad un coautore, Gianluca Bavagnoli. Con lui e tramite un lavoro a 4 mani, abbiamo deciso di fondere le nostre esperienze calcistiche, avendo età diverse ed essendo cresciuti in periodi diversi. Il risultato è un affresco ancora più completo sul calcio dilettantistico, un mondo che meriterebbe attenzione maggiore non tanto per l’aspetto ludico che in esso risiede, quanto più per quello sociologico”.
Gianluca Bavagnoli (co-autore)
Un aggettivo che qualifica la sua opera?
“Sincera. La nostra opera è un’opera sincera, senza filtri”.
Questo concorso rende finalmente giustizia alla letteratura sportiva, spesso poco considerata?
“Decisamente. In generale ritengo che in Italia lo sport debba sempre più entrare a far parte del concetto di cultura, solo così si può cambiare una visione ormai vecchia. Ferma”.
Il suo libro è nella cinquina finalista del Premio Invictus: sarà il più votato dalla giuria perché…
“Perché tutti, almeno una volta nella vita, hanno perso qualche ora su quei campetti fatti di polvere, sudore e imprecazioni”.